"Toda Joia!" – la Gmg diocesana al Lingotto
MILLE GIOVANI DICONO SPERANZA
«Toda Joia!». È il tema-slogan della Gmg diocesana che sabato scorso ha attirato oltre mille giovani al Lingotto. È anche il grido che tutti con entusiasmo più volte hanno condiviso durante l’incontro e che certamente ancora risuona in ciascuno. Ed è proprio la gioia che ha spinto i giovani impegnati nel servizio in parrocchie, oratori, associazioni e movimenti a partecipare, «non certo una gioia momentanea, si tratta – ha sottolineato don Luca Ramello, direttore dell’Ufficio di pastorale giovanile – della gioia dell’essere giovani cristiani e credenti».
Il tema prende spunto dall’invito di Benedetto XVI ‘La gioia di credere è la responsabilità del cristiano’ e si apre agli orizzonti del nuovo pontificato di Francesco. I giovani hanno colto l’invito dell’Arcivescovo lanciato su You Tube: «Ti è mai capitato di fare una domanda ad un Vescovo? Io, Cesare, sono pronto a risponderti, sabato al Lingotto!». Ed ecco che le domande twittate tramite #gmgtodajoia, o raccolte nel pomeriggio, in numerose sono arrivate al Vescovo. Al Centro Congressi del Lingotto i protagonisti sono lo stile e l’entusiasmo tipici delle Giornate Mondiali della Gioventù, un luogo trasformato a misura di giovani per incontrarsi, scambiare idee e opinioni, divertirsi, riflettere, pregare insieme. Tre affollati workshop sulla nuova evangelizzazione hanno permesso ai ragazzi di riflettere sulla fede attraverso i linguaggi dei giovani: musica, new media, creatività e teatro. Poi la possibilità di fermarsi a pregare e a riflettere sul proprio cammino davanti al Santissimo presso la Cappella dell’Adorazione, di confessarsi e prepararsi alla Pasqua. Il cammino e il dialogo del Sinodo dei Giovani intrapreso con gli incontri dell’Arcivescovo nelle Unità pastorali si è aperto ad una nuova fase, quella degli appelli: «come i giovani interpellano la fede e come la fede interpella i giovani?». Tra i corridoi dell’auditorium c’è la festa dei giovani con balli e canti. I giovani chiacchierano, si confrontano sulle proprie realtà, si fermano a parlare con il loro Vescovo. L’Arcivescovo ha, inoltre, incontrato alcuni dei duecento giovani che a luglio parteciperanno alla Gmg di Rio de Janeiro con papa Francesco. «Le Gmg – ha detto mons. Nosiglia – attraverso il richiamo del Papa ci offrono lo stimolo per riportare al centro Cristo, la Gmg è dunque occasione per rispondere alla chiamata del Signore, un cammino di attesa, carico di gioia e speranza che deve diventare contagioso per gli altri». Infine il momento centrale, quello dei dialoghi sulla fede con l’Arcivescovo e la preghiera davanti alla croce del Sinodo con il passaggio di consegne tra Madrid e Rio. I giovani sentono molto vicino papa Francesco. «Il papa chiede una Chiesa povera e per i poveri – scrive su twitter a mons. Nosiglia Luca della parrocchia Sant’Anna di Torino – come accogliere questo messaggio?». «C’è bisogno non solo di una Chiesa per i poveri – risponde l’Arcivescovo – ma soprattutto di una Chiesa povera. Una Chiesa che riponga la prospettiva di annuncio del Vangelo nella centralità di Cristo crocifisso. Essere poveri – ha osservato – significa dunque mettere la vita di cristiani a servizio di Colui che si è fatto povero. Se viviamo in Gesù Cristo allora tutto diventa segno di povertà e dono d’Amore per gli altri». Poi la domanda di Lillo, giovane disabile, sul perché della sofferenza. «Il Cristianesimo – risponde il Vescovo – davanti alla sofferenza non dà una risposta ma una proposta: Cristo Crocifisso. La strada del dolore è dunque vocazione e chiamata alla vita». Infine un video realizzato da due giovani sulla metropolitana di Torino: «come la metro non ha apparentemente qualcuno che la guida, ma in realtà è guidata, così si può dire della nostra vita». Dunque la domanda lasciata ai giovani per proseguire il cammino: «Ti fidi di chi non vedi?». «Ma adesso che cosa si aspetta Lei da noi dopo questo incontro – chiede con semplicità un ragazzo all’Arcivescovo: «Mi aspetto – risponde il Vescovo – che aiutiate la Chiesa ad uscire dallo scoraggiamento, aprite le porte del cenacolo, apritevi al dialogo e al confronto!».
Stefano DI LULLO
Testo tratto da "La Voce del Popolo" del 31 marzo 2013