Sant’Anna in festa per i 60 anni della chiesa parrocchiale

Domenica 7 aprile alle 11 la Messa presieduta dall’Arcivescovo Repole 

Di seguito l’articolo pubblicato su La Voce e Il Tempo del 31 marzo 2024 (in edicola dal 29 marzo al 2 aprile 2024 – Alcune copie sono disponibili al fondo della chiesa). 

La pagina de La Voce e il Tempo: Sant’Anna, la chiesa festeggia 60 anni 

La parrocchia Sant’Anna nel quartiere Campidoglio di Torino in questi mesi celebra i sessant’anni dalla prima Messa nella chiesa parrocchiale di via Medici 63 che si tenne la notte di Natale del 1963. Le celebrazioni dell’anniversario culmineranno domenica 7 aprile alle 11 con la Messa presieduta dall’Arcivescovo mons. Roberto Repole e concelebrata dal parroco mons. Valter Danna e dal collaboratore parrocchiale don Mauro Grosso. Nell’occasione al fondo della chiesa è stata allestita una piccola mostra con i disegni dei progetti della chiesa e alcune foto della comunità con i parroci che si sono succeduti: don Giovanni Feyles (1946-1977), don Gian Carlo Vacha (1977-2012), don Davide Pavanello (2012-2021) e mons. Valter Danna (dal 2021).

La parrocchia Sant’Anna nacque il 28 dicembre 1939 in seguito ad un considerevole aumento demografico, la fondazione fu poi ripresa dopo la guerra dal primo parroco don Giovanni Feyles. La cappella di via Brione, che ospitava la nuova comunità, diventò ben presto insufficiente ad accogliere i fedeli, nonostante le numerose Messe celebrate. Don Feyles cominciò dunque a sognare la costruzione di una grande chiesa su via Medici il cui progetto fu affidato all’architetto Piero Lacchia. Il terreno fu donato dal benefattore Osvaldo Bona e permise la costruzione di altri locali tra cui una Scuola materna, l’attuale «Casa dei bimbi». I lavori iniziarono nel 1959 e proseguirono grazie anche all’aiuto dei parrocchiani che contribuirono con donazioni considerevoli. Il 19 giugno 1960 l’allora Arcivescovo card. Fossati benedì la prima pietra e nell’estate 1961 furono completate volta e copertura; seguirono poi le pareti, gli impianti, gli infissi e i rivestimenti in legno e marmo. Ricorda Sandra Ricci ved. Lacchia, 96 anni, moglie dell’architetto scomparso il 1° gennaio 2003 e lei stessa architetto: «fu un lungo lavorare che non completò l’opera ma rese possibile la sua ‘inaugurazione’ nella Messa di Mezzanotte del Natale 1963, celebrata finalmente nella chiesa che don Giovanni e Piero avevano sognato e realizzato insieme».

Dopo la morte di don Feyles (aprile 1977) i lavori proseguirono con il suo successore don Gian Carlo Vacha, rimasto alla guida della comunità fino alla morte nell’aprile 2012. «Alle attività pastorali e caritative, predominanti, per il nuovo parroco si aggiunse», sottolinea Sandra Lacchia, «l’impegno del ‘costruttore’». Ultimò il campanile e la vela di facciata applicando un rivestimento litoceramico che ne diede l’aspetto attuale. Oltre alla chiesa don Vacha terminò tutte le strutture di cui oggi è dotata la parrocchia: l’oratorio nel sotto-chiesa, l’ex Casa Scout avviata dal suo predecessore, la Casa Accoglienza Sant’Anna (oggi organizzata in Social housing), la Casa alpina a Melezet (Bardonecchia) voluta da don Feyles, e il teatro completamente ristrutturato nel 2001.

«Don Vacha desiderava molti cambiamenti di abbellimento in chiesa», ricorda la signora Lacchia, «mio marito cercò sempre di realizzare i suoi pensieri con infiniti disegni, ma quasi tutto rimase nei sogni di entrambi, perché don Gian Carlo ha sempre dato la precedenza alle necessità dei più poveri». La sua ultima opera fu nel 2009 la costruzione dell’impianto sportivo dei campetti da calcetto per l’oratorio.

La chiesa di Sant’Anna, come ricorda ancora Sandra Lacchia, ha al centro del pavimento un mosaico disegnato dal marito, esso rappresenta la comunità che accompagna nel cammino di fede e di vita tutte le generazioni: dalla nascita al battesimo, all’infanzia, alla gioventù, al matrimonio, alla costruzione della famiglia fino all’età anziana. Il mosaico è impreziosito dal versetto evangelico «Non la mia volontà sia fatta, ma la Tua, o Padre (Lc 22,42)».

Sulla volta della chiesa è inciso il comandamento dell’Amore: «Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente, con tutte le forze e il prossimo tuo come te stesso» che da oltre 60 anni continua a guidare la comunità di Sant’Anna.

«Grazie alla collaborazione e alla testimonianza umile di tanti parrocchiani», sottolinea l’attuale parroco don Valter Danna, «mi confermo nella certezza che il Signore c’è e cammina in mezzo a noi, operando attraverso tutti e rafforzando la nostra fede che, condivisa, è la ragione ultima delle tante attività che con generosità si portano avanti in parrocchia».

Stefano DI LULLO

da La Voce e Il Tempo di domenica 31 marzo 2024